) Delega ambientale: secondo Federutility è un assemblaggio di norme a visione dirigista 2) Crisi dell’energia. Le ipotesi di soluzione - Quindici - Federutility

1) DELEGA

È stato varato dal Governo il cosiddetto “Codice ambientale”. Oltre 700 pagine di provvedimento, suddiviso in 316 articoli e 45 allegati che si propone come una sorta di Testo Unico sul settore dei rifiuti e delle risorse idriche. Allo stato attuale il testo del provvedimento abroga diverse leggi e decreti. Di fatto abroga anche la legge Galli, della quale tuttavia sembra aver importato quasi integralmente il testo.

Tra le novità, per il settore idrico, la nascita dell’Autorità di vigilanza sulle risorse idriche e sui rifiuti, con compiti di controllo molto vasti (raccolta dati e prestazioni, tutela dell’utente anche ai fini della concorrenza) che si avvarrà di un Osservatorio. Un cambiamento quasi formale, dato che si uniscono il Comitato di Vigilanza sull’Uso delle Risorse idriche e l’Osservatorio Nazionale sui Rifiuti. Tuttavia sono in molti a lamentare, su questo punto, intralci di competenze soprattutto con le regioni e le già istituite autorità regionali.

Non sono esclusi possibili conflitti di competenza poiché la legge è stata fatta con il diniego delle regioni che avrebbero voluto essere coinvolte.

Per il titolare del Ministero dell'Ambiente, Altero Matteoli, il Codice è «un provvedimento di grande razionalità che riconduce tutte le norme ambientali a procedimenti semplici, eliminando così i punti di possibile ricatto da parte delle burocrazie». Il testo prevede l’istituzione delle Autorità di bacino distrettuali e la definizione dei distretti idrografici ma anche un cambiamento rispetto alle definizioni di scarico e rete fognaria previste dal decreto legislativo 152/99.

Secondo Renato Drusiani, direttore di Federutility “è un assemblaggio di norme pre-esistenti. Si è persa l’occasione di realizzare, come chiedevamo dal 2002, un vero testo unico che mettesse ordine nel caos normativo. Di fatto ci si trova con un provvedimento che impone una visione dirigista del settore idrico, complicando ulteriormente gli aspetti istituzionali e burocratici”.

Per i gestori sembra insomma profilarsi un nuovo panorama di incertezza normativa.

2) CRISI

Un convegno sull’energia, per confrontarsi e per approfondire soluzioni e percorsi possibili per uscire dalla crisi energetica di queste settimane e trovare piattaforme condivise per un piano energetico nazionale. Lo organizza Federutility il 2 marzo presso la residenza di Ripetta (via di ripetta, 231) a Roma. "CRISI ENERGIA:IPOTESI DI SOLUZIONE. Le proposte Federutility per lo sviluppo della concorrenza e dei conseguenti assetti proprietari”, questo il titolo del convegno, al quale parteciperanno il ministro della Attività produttive Claudio Scajola, il direttore generale per l’energia del Map Sergio Garribba, Enrico Letta, Stefano Saglia e Bruno Tabacci, rispettivamente responsabili economici (ed energia) Margherita, An e Udc. A moderare l’incontro il direttore editoriale di Quotidiano Energia, Diego Gavagnin.

Parteciperanno anche Roberto Bazzano (Amga) Franco Reviglio (Aem To) Andrea Allodi (Enia) Renzo Capra (Asm) Fabiano Fabiani (Acea) Francesco Giacomin (Acegas-Aps) Antonio Madaro (Amgas) Giuseppe Tiranti (Aem gestioni cremona) Tomaso Tommasi di Vignano (Hera).

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