SS 38. Il nuovo tratto, quasi pronto, sino al Tartano e la tangenziale di Tirano

Dal fronte stradale, lasciando da parte stavolta il fronte ferroviario, le note positive. In pieno solleone il transito dentro a Morbegno dovrebb essere un ricordo storico mentre contestualmente si avvia l'iter della tangenziale di Tirano. A parte riportiamo, per una quadro complessivo, le recenti dichiarazioni.

Facciamo un giro sulla SS38
Da Fuentes a Bormio sono quasi 100 km, poi si sale allo Stelvio con lo stesso tracciato di quello realizzato dall'ing. Donegani in soli 63 mesi, ma in poco più della metà di lavori, il tempo cioè che neve e valanghe consentivano di operare.
Sino a fine anni '70 il tracciato era sostanzialmente quello che percorrevano ben oltre un secolo prima i viaggiatori andando da Milano in Baviera o viceversa o anche solo quello, esemplificando per stare a casa nostra, tra Tirano e Lovero dove la strada sembrava finire in chiesa obbligando i veicoli prima ad un angolo di 90 gradi a sinistra e poi idem a destra.

La svolta grazie alla C.M. unica
Si deve aspettare che arrivi la Comunità Montagna di Valtellina, unica – una sciagura allora l'averla divisa – per passi avanti significativi caratterizzati anche da autorevoli opposizioni e critiche comunque fortunatamente ignorate.  Viene infatti conferito l'incarico di risolvere il problema, innovando, al prof. Darios del Politecnico di Milano. A un anno e mezzo dall'incarico il primo appalto, un miracolo laico. Utile saperne la ragione. Dall'ANAS: avete il tracciato? No, progetto . Di massima e completo? Allora si può passare al progetto. No, già fatto. Mancano solo le opere d'arte... No, per i tratti prioritari ci sono. Ma adesso sarà la volta delle proteste, dei comitati, anche di Sindaci... No. Eccovi le delibere dei Consigli Comunali. Esterrefatti. Recuperati soldi già assegnati visto che litigando non li usavano e il via all'appalto. In Comunità Montana le priorità. La prima, assoluta, il viadotto del Tartano perchè la serie di ponticelli a una corsiva sola era una strettoia terribile ed anche pericolosa. Poi la Sernio Mazzo. Ci fu il tentativo del Comune di Sondrio. Il progetto, 18 miliardi, finiva al bivio di Tresivio. D'intesa con l'ANAS lo si ridusse a 13 fermandosi al PL del Trippi prevedendo il ritorno con l'esercizio successivo per avere i 5 miliardi mancanti. Ci fu anche l'occupazione d'urgenza dei terreni, in gran parte della s.ra Bonfadini, ove doveva realizzarsi lo svincolo ma non si andò oltre. Sarebbe interessante ricostruire le vicende ma ci fermiamo solo al dato principale: la sciagurata divisione in 4 della Comunità Montana,
Si dovette attendere il 1985 quando l'on. Tarabini riuscì ad ottenere il finanziamento iniziando così le abituali procedure che non erano certo quelle seguite dalla Comunità Montana. Non ci furono solo gli intralci burocratici ma un'altra tegola. Dopo la calamità ridato incarico per la progettazioni della SS38, solo parzialmente giustificato, venne stabilito che fosse assogettato a VIA. Giusto per 100 km ma sbagliatissimo perchè già avviata la bretella sino a Tresivio, un rettilineo e poi uno svincolo. Anni perduti e finito nel cestino il progetto originario che partiva dalla stazione di Castione. Gli errori si pagano in primis quelli del non ascoltare chi ne ha la competenza.
La tangenziale di Sondrio scivolata nel tempo per quanto detto sopra venne retrocessa, quasi tutto il mondo politico schierato con Mazzo che voleva la Mazzo-Grosio. Scelta sbagliata, come si vide, poi superata con la calamità del 1987 che determinò il nuovo ambito (e i nuovi costi). Ovviamente di grande significato la Strada della Rinascita che così portò ad oltre trenta km la superstrada sino alle porte di Bormio (oggi ha la tangenziale per andare a Livigno).
A quel tratto e alla tangenziale di Sondrio si è aggiunto il tratto in esercizio sino a Cosio e doppia carreggiata (oggi improponibile per i costi). In pieno solleone la prima auto dovrebbe arrivare sino oltre il Colmo di Dazio, quasi un record visti i tempi delle realizzazioni stradali in Italia.

In sintesi
Avremo così dei poco meno di 100 km di fondovalle da Fuentes sino alla Magnifica Terra una sessantina di km di superstrada e una quarantina di strada ordinaria. Da Ardenno in su è una sequela di immissioni laterali e di PL oltre a nuclei abitati. Migliora la situazione, pur sempre critica,salendo, per le due complanari anche se quella di Castione, scendendo, finisce nel centro commerciale.
Da Montagna e fino alla stazione di Chiuro è una sofferenza unica. Sempre critica ma con un po' di respiro i rettilinei dalla zona industriale sino a Stazzona. Qui siamo già avanti nel tempo in attesa che la costruenda tangenziale promuova una quasi decina di km al rango di superstrada.
Addì 8 aprile 2018, sic et simpliciter.
GdS

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