GREENPEACE E ISES: CHI BLOCCA L'EOLICO FRENA LA LOTTA AL CAMBIAMENTO CLIMATICO

Non è possibile continuare a ostacolare l'espansione dell'energia eolica e solare se non nelle aree sottoposte a vincolo paesaggistico. Solo dando un serio impulso alle fonti rinnovabili si potrà vincere la battaglia contro i cambiamenti climatici. Greenpeace e Ises Italia (International Solar Energy Society) hanno lanciato quest'appello oggi nel corso della conferenza stampa di presentazione del rapporto "Generazione eolica e solare - elettricità rinnovabile e posti di lavoro: prospettive globali e italiane", alla Sala Stampa della Camera dei Deputati, a Roma. Al rapporto hanno contribuito sul piano tecnico Epia – associazione europea dei produttori del fotovoltaico – e Gwec, che raggruppa le imprese eoliche a scala globale.

Circa il 34 per cento dell'energia mondiale potrà essere fornita dal vento entro il 2050. Il vento permetterà di "risparmiare", ossia non emettere in atmosfera, ben 110 miliardi di tonnellate di CO2 da qui al 2050, pari alle emissioni di anidride carbonica dell'intera Europa in circa 25 anni. L'industria eolica è oggi presente in ben 50 Paesi nel Mondo e anche in Italia sta crescendo, nonostante trovi spesso un'ingiustificata opposizione delle amministrazioni locali.

"Va superata la stagione delle moratorie sull’eolico promosse in alcune regioni e agitate da uno pseudo-ambientalismo che non si rende conto dell’urgenza di trovare alternative alle fonti fossili di energia ambientalmente accettabili" afferma Giuseppe Onufrio, direttore campagne di Greenpeace. "La bocciatura della Corte Costituzionale della moratoria in Puglia richiede una risposta costruttiva che favorisca il pieno sviluppo dell’eolico, pur garantendo con opportuni vincoli le zone più delicate dal punto di vista ambientale e paesaggistico"

L'eolico garantisce anche l'occupazione: il numero di nuovi posti di lavoro nel mondo potrà variare tra i 480 mila e i 2,1 milioni.

L’evoluzione delle tecnologie eoliche, e della progettazione dei campi eolici, consente una migliore integrazione nel paesaggio, una ridotta rumorosità. La progettazione opportuna può ulteriormente mitigare gli altri impatti.

Anche il solare fotovoltaico è in forte crescita e fornirà energia a oltre un miliardo di famiglie nel mondo entro il 2025, creando 2 milioni di nuovi posti di lavoro già nel 2020. Nel 2005 la potenza fotovoltaica installata nel mondo ha raggiunto i 5 mila Megawatt, con una crescita di circa il 40 per cento in più rispetto al 2004, superiore alle stime che erano state presentate. Si potranno così abbattere emissioni di CO2 per

2,2 miliardi di tonnellate, pari alla chiusura di 150 centrali a carbone. "Un pannello per ogni tetto - spiega Aldo Iacomelli Segretario Generale di Ises Italia - è il nostro sogno. Superare l'idea dell'energia prodotta in mega centrali e andare verso un modello di generazione distribuita di energia. Produrre energia da fonti rinnovabili vicino a dove si consuma, migliora l'efficienza e si abbattono i costi"

In Italia Greenpeace e Ises chiedono che venga abbattuto il limite alla potenza solare finanziabile attraverso il "conto energia". "Da noi lo strumento ha avuto il merito di rilanciare l'installazione dei pannelli solari fotovoltaici, ma va tolto il tetto di 85 Megawatt e snellita la procedura.” Infatti a fronte di una richiesta di circa 1300 Megawatt è stata ammesso all'incentivazione meno di un terzo della domanda.

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