ENERGIA - 1 - "CONCESSIONI IDROELETTRICHE, RECLAMIAMO LE NOSTRE ACQUE"

Così il Presidente della Provincia di Sondrio Provera

"Allo scadere delle concessioni per l'utilizzo delle nostre acque al fine di produrre energia elettrica credo che sia giunto il momento che la provincia di Sondrio promuova il rispetto dei propri diritti storici a decidere sul futuro delle nostre risorse idriche e sui relativi benefici per l'intera popolazione valtellinese e valchiavennasca. Senza entrare nel merito di quanto avvenuto in passato, in situazioni storiche diverse dalle attuali, è giunto il momento che non soltanto i canoni e i sovracanoni tocchino al territorio ma anche la possibilità di scelte che consentano alla nostra gente un futuro migliore, con più risorse disponibili e tariffe più basse. Non è tollerabile che, in momenti congiunturali così difficili, una provincia già geograficamente marginale e complessa possa essere esclusa dall'unica fonte di ricchezza che naturalmente e storicamente insiste sul suo territorio: le acque. Altre aree godono di situazioni oggettivamente più favorevoli: popolazione più numerosa, comunicazioni più snelle, infrastrutture più adeguate, e quindi economie più floride. La Valtellina e la Valchiavenna hanno un bene prezioso soprattutto per l'incremento costante dei costi dell'energia, le acque, che forniscono il 12% del fabbisogno energetico idroelettrico del nostro Paese ed il 50% della Regione Lombardia. I vantaggi economici e sociali che il rilascio delle concessioni aveva apportato in passato al nostro territorio, si sono rarefatti. Nuovi e diversi bisogni condizionano non soltanto la vita economica ed il futuro sviluppo, ma anche l'amministrazione della Provincia. Tutte le istituzioni, dai piccoli Comuni all'Amministrazione Provinciale, risentono di una tragica mancanza di risorse finanziarie che consentono poco più della gestione ordinaria. Senza i soldi del demanio idrico e dei sovracanoni non avremmo la tangenziale di Morbegno, quella di Tirano ed altri importanti interventi infrastrutturali sul territorio. Non discutiamo l'impatto che le concessioni rilasciate in passato hanno determinato nei decenni in provincia, ma oggi è giunto il momento di chiedere di più, di andare oltre il ruolo di "esattore" ed assumere quello di "gestore" di una risorsa così preziosa come le nostre acque. Non si può dimenticare la decisione coraggiosa e illuminata della Regione Lombardia di trasferire nel 2007 con legge finanziaria regionale le risorse del demanio idrico alla Provincia di Sondrio, senza vincoli di destinazione. Formigoni ha fatto una scelta di federalismo fiscale, politicamente avanzata, che ha inteso riconoscere al territorio un suo diritto storico, anche se non codificato nell'ordinamento, e questo il territorio non lo può dimenticare. Il futuro ruolo della Provincia nelle concessioni è il passo successivo, definitivo e fondamentale, per dare non solo risorse finanziarie in un momento difficile, ma una nuova dignità all'intero territorio provinciale. Certi traguardi importanti devono però essere ricercati con forza, guadagnati e meritati da un'intera provincia che riacquista, nelle sue varie componenti, la piena coscienza dei propri diritti, coglie il momento opportuno e dimostra una coralità d'intenti e di azione che sono il presupposto indispensabile di ogni battaglia vinta. Abbiamo già dimostrato in passato, con la nuova statale 38, che l'unità di istituzioni, categorie, associazioni, sindacati e popolo può raggiungere risultati inimmaginabili, insperati e attesi da decenni. Faccio appello allo stesso spirito per un'altra battaglia, forse ancora più difficile, ma che è alla nostra portata. Uniti, come sempre, si vince".

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