L'ITALIA PRIMA IN EUROPA PER CONSUMI DI ACQUA

Siamo il primo Paese consumatore di acqua nell'Unione europea e tra i primi al mondo (dopo Giappone, Canada, Usa e Australia). L'Italia consuma quasi 8 volte l'acqua usata in Gran Bretagna, 10 volte quella usata dai danesi e 3 volte quella consumata in Irlanda o in Svezia. E' quanto emerge dal rapporto "Italia 2008", presentato dall'Eurispes.

E ancora: in media, ogni abitante consuma il doppio delle quantità di acqua rispetto all'inizio del 1900, e globalmente, il consumo mondiale di acqua è circa decuplicato nell'arco di un secolo. Il 65% della intera popolazione mondiale si trova attualmente sotto il livello minimo indispensabile di acqua potabile, e in particolare il 30% circa dell'intera popolazione mondiale (almeno 1,4 miliardi di persone) si trova in condizioni di grave insufficienza o di livelli minimi di sussistenza. Un esempio per tutti: un cittadino nordamericano utilizza 1.700 metri cubi di acqua all'anno, mentre la media in Africa è di 250 metri cubi all'anno. La Commissione mondiale per l'acqua indica in 40 litri al giorno a persona la quantità minima per soddisfare i bisogni essenziali, esattamente la quantità che un cittadino italiano usa per fare la doccia. Altrove, rappresenta la quantità di oro blu disponibile per intere settimane.

Il volume delle precipitazioni piovose in Italia è stimato mediamente in circa 300 miliardi di metri cubi l'anno (tra i più alti del mondo), di cui il 40% si concentra nelle regioni settentrionali, il 22% in quelle centrali, il 24% nelle regioni meridionali e il 12% nelle isole maggiori, oltre un terzo delle quali può essere recuperato alla disponibilità delle risorse idriche nazionali. Da questi 100 miliardi di acqua piovana, o poco più, di metri cubi d'acqua teoricamente presenti ogni anno nel nostro Paese, si ricavano i 58 miliardi di metri cubi effettivamente disponibili.

Secondo i dati dell'Irsa-Cnr, in Italia, così come negli altri paesi mediterranei dell'Europa, l'uso non civile dell'acqua impiega il 49% di questo bene per il settore agricolo; seguono il settore industriale con il 21% e quello energetico con l'11%. L'uso civile giustifica il prelievo del restante 19% della disponibilità totale.

La quota più significativa del prelievo, pari al 39%, è realizzata nelle regioni del Nord-Ovest, per gli intensi consumi di tipo agricolo e industriale (oltre il 40% del totale nazionale).

Quindici - Federutility

Quindici - Federutility
Territorio