Nasce la rete stradale lombarda: 1590 km, 740 km regionali e 850 statali.

Piena intesa odierna fra Regione e ANAS

Lnews - Milano, 10 mar) Nasce la rete stradale lombarda: 1590
chilometri, 740 km di strade regionali e 850 di strade statali.
Questo l'oggetto dell'importante protocollo firmato oggi, a
Milano, fra Regione Lombardia e Anas. "Si tratta - ha commentato
il governatore Roberto Maroni in una conferenza stampa, che ha
preceduto la firma e alla quale erano presenti anche l'assessore
alle Infrastrutture e Mobilita' Alessandro Sorte, il presidente
di Anas Gianni Vittorio Armani e il presidente dell'Unione delle
province lombarde Pier Luigi Mottinelli - di una novita'
importante, destinata a diventare un modello, come spesso accade
nella nostra Regione". "Regione, Province e Anas - ha spiegato
il governatore - hanno collaborato molto intensamente per
affrontare i problemi che riguardano la nostra rete viaria,
arrivando a questo protocollo, che ha come fine quello di
migliorarne la gestione per rendere piu' sicure le strade della
Lombardia".

LA SITUAZIONE - L'attuale rete stradale provinciale lombarda, ha
fatto notare il presidente, conta oltre 10mila chilometri. Le
Province pero', nonostante l'impegno, non hanno le risorse
necessarie per gestirle in maniera adeguata. Per questo motivo
abbiamo definito questo modello, che riguarda una serie di
strade che, attraverso il Protocollo, passeranno ad essere
gestite da un nuovo soggetto: 740 km andranno a costituire la
'nuova rete regionale', diventeranno cioe' strade regionali. A
questi si aggiungeranno altri 850 km della 'nuova rete statale',
cioe' di interesse nazionale, che saranno assunte in carico da
Anas".

NESSUN PEDAGGIO - Le Tangenziali di Como e Varese, ha
sottolineato Maroni, "pur non essendo strade provinciali,
diventeranno rete statale e per percorrerle non si paghera' piu'
il pedaggio. Piu' in generale, la nuova rete di cui stiamo
parlando, sara' a libero transito. Quindi, non ci sara' pedaggio
e, dove oggi c'e', verra' tolto". 

NUOVA SOCIETA' - La Nuova rete stradale lombarda, ha proseguito
il governatore, "sara' gestita da una societa' partecipata da Anas
e da Regione Lombardia, aperta - ha evidenziato - anche al
coinvolgimento delle Province, che, pur non potendo avere parte
nel capitale in virtu' del decreto Madia, noi riteniamo siano un
soggetto importantissimo in questo ambito. Nei tre mesi
successivi alla firma, cioe' entro giugno, le parti si impegnano
a raccogliere eventuali proposte e osservazioni da parte degli
Enti locali e degli stakeholder regionali sulla rete stradale
oggetto del protocollo". Nell'accordo, ha voluto rimarcare
Maroni, "e' sottolineato che le parti convengono di studiare un
modello di governance del veicolo societario unico, che
attribuisca ruoli strategici e gestionali a Regione e Anas in
modo equilibrato e rispettoso delle esigenze del territorio
lombardo, con deleghe operative assegnate coerentemente con
l'assetto societario e con l'approvazione del piano industriale
da parte dell'assemblea all'unanimita'". 

I TEMPI - Il protocollo, ha ulteriormente spiegato Maroni,
"stabilisce che, entro un mese dalla firma, ci sara' un apposito
gruppo di lavoro fra Regione Lombardia, Anas e Province, per
definire il veicolo societario unico, cioe' il soggetto che dovra'
gestire la nuova rete stradale lombarda, con le risorse
necessarie aggiuntive rispetto all'attuale piano Anas sulle
strade statali della Lombardia. Entro la fine del 2017, come
previsto dal testo dell'accordo, le parti concordano
sull'obiettivo di giungere all'operativita' del nuovo assetto di
gestione della rete". 

OBIETTIVO SICUREZZA - "Con la societa' unica, vogliamo garantire
- ha concluso il presidente Maroni - la fruibilita' della rete
stradale, che costituisce elemento basilare dell'offerta
infrastrutturale a servizio dei cittadini, delle imprese e, piu'
in generale, del territorio lombardo, assicurando costanti
interventi di manutenzione e coordinando gli investimenti
statali e regionali sulla stessa. Vogliamo cioe', una societa' che
non si limiti a fare l'asfaltatura, ma che si renda conto se
sono necessari interventi extra per garantire la sicurezza delle
strade. Anche questa e' una novita', con l'obiettivo di
individuare le strade fragili e intervenire subito prima che
possano esserci pericoli". (Lnews)
 

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