IL PIANO CASA VA AVANTI

(ma è presumibile che il terremoto lo modifichi)

La proposta di un Piano di interventi per l'ampliamento delle abitazioni di proprietà, - dopo l'esame nel Consiglio dei ministri del 13 marzo 2009 - è stata oggetto di un tavolo tecnico congiunto Governo Regioni ed ha portato all'Intesa firmata il 31 marzo scorso, e recepita dalla Conferenza Stato/Regioni dell'1 aprile e di nuovo sottoposta al varo del Consiglio dei ministri riunitosi lo stesso giorno subito dopo la Conferenza. L'intesa prevede: - per edifici residenziali uni-bifamiliari o comunque di cubatura non superiore a 1000 metri, possibilità di ampliamento entro il limite del 20% della volumetria esistente; - per edifici a destinazione residenziale, demolizione e ricostruzione, con possibilità di ampliamento entro il limite del 35% della volumetria esistente, al fine di migliorarne qualità architettonica ed efficienza energetica, nonché di utilizzare fonti di energie rinnovabili; - semplificazione delle procedure per velocizzare la concreta applicazione di quanto previsto. Sono esclusi interventi edilizi di ampliamento su edifici abusivi o nei centri storici o in aree di inedificabilità assoluta. Infine, per venire incontro al fabbisogno abitativo delle famiglie o di particolari categorie, che hanno difficoltà ad accedere al libero mercato della locazione, il Governo avvierà congiuntamente con le Regioni e le autonomie locali uno studio di fattibilità per nuovi insediamenti urbanistici da edificare con risorse pubbliche e private, in aggiunta a quelle già stanziate (accordo 5 marzo 2009).

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