FONTI RINNOVABILI, BOLLINO: "ITALIANI PRONTI A FINANZIARE IL VENTO E IL SOLE"

Basta che non vengano fuori, e contro, a livello locale quelli che a livello centrale invece sono a favore. Per quanto poi riguarda l’acqua c’è chi ha gia dato e dato…

Sono più che raddoppiati gli investimenti globali nell'energia pulita (da fonti rinnovabili come il sole o il vento) negli ultimi due anni, arrivando a superare i 63 miliardi di dollari. E sono destinati a crescere almeno di un altro trenta per cento l'anno prossimo, ma con incentivi consistenti. «In Italia, ad esempio, per raggiungere l'obiettivo comunitario, fissato al 22% della nostra produzione complessiva di energia al 2010, dovremo spendere circa due miliardi di euro all'anno in sussidi alla costruzione di impianti solari, eolici e via dicendo», spiega Andrea Bollino, presidente del Gestore dei servizi elettrici (Gse), che occupa un ruolo centrale nella promozione delle fonti rinnovabili, con il mercato dei certificati verdi e l'incentivazione del fotovoltaico.

Intervenuto alla conferenza mondiale dell'International Association for Energy Economics di Ann Harbor, dov'è stato eletto presidente per l'anno prossimo, Bollino stupisce la platea con i risultati di un sondaggio condotto dall'Eurisko: gli italiani sarebbero disposti a sobbarcarsi direttamente circa un terzo del costo complessivo dei sussidi. Gli utenti elettrici infatti sarebbero pronti a pagare in media 5 euro in più a bolletta per finanziare l'energia verde, quindi 30 euro all'anno. «Moltiplicato per 21 milioni di utenze familiari, si arriva a 660 milioni, cioè quasi un terzo dei 2 miliardi che servono per arrivare in tempo al nostro target», conclude Bollino. «Questo significa - commenta Bollino - che le fonti rinnovabili hanno un sostegno dal mercato ben più alto di quanto si creda, basterebbe farle conoscere meglio: si è visto anche dalla valanga di richieste che ci sono arrivate per gli incentivi al fotovoltaico». Purtroppo andate in gran parte a vuoto, data l'inadeguatezza del sistema.

La crescita delle energie alternative, del resto, darà anche una spinta alla libera concorrenza. E quindi, alla lunga, i rincari verrebbero compensati. Bollino paragona la nascita di un sistema di generazione nuovo, parallelo a quello tradizionale, allo sviluppo della telefonia mobile. «Così come lo sviluppo degli operatori mobili ha dato una spinta alla deregulation nelle tlc - prevede Bollino - per il mercato dell'energia il nuovo fronte sono le rinnovabili, che introducono nuovi player in un sistema ingessato come quello attuale, ancorato alle vecchie fonti, dove prevalgono inevitabilmente gli ex monopolisti».

Quindici – Federutility

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