24.8.2016 ore 3 e 36. Amatrice e Accumoli. 250 vittime
Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani ritiene fondamentale, in occasione dell’anniversario del terremoto che distrusse Amatrice e Accumoli, verificatosi il 24 agosto 2016, causò circa 250 morti ed ebbe ripercussioni gravi sull’economia e la società civile, ribadire l’importanza di un intervento risolutivo da parte dello Stato onde concedere i finanziamenti necessari per la ricostruzione delle aree coinvolte. Oggi da quanto si apprende dagli organi di informazione solo il 6,5% delle case sono state ricostruite. La politica ha un compito importante: intervenire e alleviare le sofferenze dei cittadini. Per tal motivo chiediamo di fare presto, aiutare le famiglie, dare un futuro alle comunità già troppo vessate dai tanti problemi che l’economia sta attraversando.
Ricordiamo che il terremoto sviluppatosi nell’area del reatino e che travolse quattro regioni Lazio, Abruzzo, Umbria e Marche causò anche la morte di molti bambini e adolescenti.
Diversi scrittori nel corso degli anni hanno cercato di descrivere i luoghi e le atmosfere di quei giorni: «Quella notte – ore 3,36 – ero lì con marito, figlia e cane. La scossa, la paura, la fuga, la casa lesionata e poi venuta giù con gli affetti e le sicurezze di un’intera vita, qui a Poggio Vitellino, una delle 69 frazioni di Amatrice: una ventina di anime d’inverno, dieci volte tanto d’estate, un’oasi persa per sempre. Ci siamo salvati, ma è una salvezza che assomiglia a un’altra realtà» (Elena Polidori, Amatrice non c'è più. Ma c'è ancora)
“Alle 3 e 36 una scossa di terremoto di magnitudo 6.0 scuote le viscere del Centro Italia. L’epicentro del sisma, registrato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia a una profondità di 8 chilometri, è situato lungo la Valle del Tronto, tra i comuni di Accumoli (Rieti) e Arquata del Tronto (Ascoli Piceno). Nei soli comuni reatini di Accumoli e Amatrice sono 249 (149 donne e 100 uomini, tra loro ci sono 26 bambini e adolescenti).” (Fabrizio Colarieti, Tre e trentasei – Storie e immagini del sisma del 24 agosto 2016)
Il CNDDU propone di dar vita nel corso del nuovo anno scolastico a una grande catena di solidarietà umana nel mondo della scuola che dal Nord al Sud d’Italia possa mettere in campo azioni concrete per sensibilizzare le autorità competenti onde intervenire nella risoluzione delle problematiche dei territori devastati dai terremoti. L’idea è anche quella di far scrivere agli studenti messaggi; sms; post; lettere a sostegno della solidarietà tra i cittadini. Il motto dell’iniziativa è “Unire le forze per superare gli ostacoli che si presentano”.
“Poi, a un tratto, la sera è diventata notte. A volte non hai il tempo di accorgertene, le cose capitano in pochi secondi. Tutto cambia. Sei vivo. Sei morto. E il mondo va avanti. Siamo sottili come carta.” (Charles Bukowski)
prof. Romano Pesavento Presidente CNDDU