Cinghiali, così il Governo
È sempre maggiore la frequenza di incidenti provocati dalla presenza di animali selvatici sulle strade italiane, stimati in circa 10.000 l’anno. Una problematica che necessita di un intervento immediato da parte delle Istituzioni finalizzato a contenere il proliferare dei cinghiali, passati da una popolazione di 900.000 capi in Italia nel 2010 a quasi 2 milioni di oggi. La questione è stata sollevata nuovamente in Senato, attraverso una interrogazione parlamentare alla quale ha risposto il Sottosegretario alle Politiche Agricole, Giuseppe L’Abbate.
“La legge 11 febbraio 1992, n. 157 è la normativa di riferimento per la protezione della fauna omeoterma ed il prelievo venatorio e affida alle Regioni la gestione faunistica, individuando alcuni strumenti per il contenimento della popolazione di cinghiali – dichiara il Sottosegretario L’Abbate – Tra questi: il prelievo venatorio, il divieto di rilascio di cinghiali, il divieto di foraggiamento, il controllo faunistico. Alcune Regioni hanno già regolamentato il prelievo di selezione degli ungulati appartenenti alle specie cacciabili anche al di fuori dei periodi e degli orari previsti dalla legge 157/1992 attraverso la predisposizione, secondo quanto previsto dalla legge 248/2005 e sentito il parere dell’ISPRA, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, di adeguati piani di abbattimento selettivi – spiega L’Abbate – distinti per sesso e classi di età. Tenendo conto dell’esigua consistenza del personale delle Amministrazioni regionali e provinciali, è previsto anche il coinvolgimento di altre figure specializzate che vengono autorizzate ad effettuare attività di controllo numerico delle specie faunistiche, attraverso coadiutori formati mediante appositi corsi validati sempre dall’ISPRA. Pertanto, invito le Regioni dove la popolazione di ungulati risulti eccessiva e che non abbiano ancora provveduto, ad adoperarsi con adeguati piani di gestione”.
Alla Camera dei Deputati, inoltre, è in discussione la proposta di legge recante “Disposizioni di sostegno e semplificazione per il comparto agricolo” che introduce misure volte ad agevolare ulteriori interventi di contenimento, tra cui l’ampliamento dell’arco temporale nel quale è autorizzata la selezione. “Al fine di proteggere il patrimonio suinicolo nazionale da rischio di trasmissione del virus della peste suina – conclude il Sottosegretario Giuseppe L’Abbate – è in via di definizione, per l’approvazione urgente da parte di un prossimo Consiglio dei Ministri, la norma che istituisce i Piani di controllo e monitoraggio della evoluzione della malattia”.