1) Lavori stradali: SS38 a Morbegno e a Castione

 

SS38, nei tempi la tangenziale di Morbegno

Collegio di Vigilanza che con l'assessore Cavalli vede intorno a un tavolo Presidenti della Provincia e della Comunità Montana di Morbegno e Sindaci di Morbegno, Sondrio, Tirano.
“Non può che essere positivo il mio commento rispetto all’esito del Collegio di Vigilanza che si è svolto presso la sede dello Ster di Sondrio. Ancora una volta la Provincia è protagonista di un complesso ma
significativo percorso iniziato tempo fa e portato avanti da chi mi ha preceduto. Con la medesima
determinazione intendo completare i passaggi necessari al fine di migliorare e di fatto cambiare
radicalmente, la viabilità della nostra Terra”.
Questo il commento del Presidente della Provincia di Sondrio, Luca Della Bitta che aggiunge: “la
convocazione in tempi rapidissimi del Collegio di Vigilanza conferma la grande attenzione di Regione
Lombardia e Anas nei confronti della nostra Valle. Con l’apertura dei cantieri per la tangenziale di
Morbegno a dicembre si darà il via ad un’opera di rilevanza storica. Da parte loro gli enti locali hanno agito
di concerto superando insieme polemiche e problemi. Un atteggiamento - sottolinea Della Bitta - di
grande responsabilità con il solo obiettivo di portare a compimento un processo fondamentale e
necessario per la nostra viabilità, con tutte le ricadute positive che questo comporterà. Sono altresì
soddisfatto poiché con l’istituzione dell’Osservatorio saremo anche in grado di affrontare e risolvere ogni
criticità dal punto di vista ambientale. Disponibilità e apertura da parte di Regione e Anas anche sul fronte
della tangenziale di Tirano, si è ripreso il lavoro al fine di verificare, entro le prossime settimane, il quadro
economico, abbiamo, infatti, chiesto di piena luce sulle effettive risorse disponibili. Si procederà, inoltre,
con Anas alla definizione degli aspetti tecnici per la redazione del progetto esecutivo. In questo
difficilissimo momento non è facile portare avanti progetti di tale rilevanza economica, per questo vorrei
ringraziare - conclude Della Bitta - Regione Lombardia e Anas per l’attenzione che hanno riservato alla
nostra provincia. Sono grato anche a tutti i nostri enti locali che, condividendo un obiettivo comune, hanno
saputo andare oltre eventuali divisioni e polemiche”.
A chiusura di una giornata positiva sul fronte della viabilità, il presidente Della Bitta ha chiesto e ottenuto
garanzie da Anas rispetto alla chiusura, entro fine novembre, dei lavori dello svincolo di Sant’Agata lungo
la SS36.

Da aggiungere al comunicato ufficiale della Provincia un'osservazione sulle richieste di modifica pervenute, anzi ripresentate, da Campovico. Già allora si erano pronunciati un po' tutti in senso negativo. Proporre modifiche significherebbe ripartire da zero. Sembra esagerato ma è così come non è esagerato dire che se si perde l'autobus oggi se me riparla, se va bene, fra 10 anni anche perchè situazioni stradali critiche ce ne sono tante in giro, Lombardia compresa. E non tutte sono così costose come la nostra con quei sei km in galleria che forse avrebbero potuto in parte correre al chiaro.

Visto il rispetto dei tempi che c'è stato e la via seguita, in particolare con la costituzione del Collegio di Vigilanza, facendo gli scongiuri si potrebbe pensare di liberare il centro di Morbegno dall'asfissiante traffico di passaggio col Natale del 2017 nel contempo portando avanti – il che significa trovare i soldi fra quel che serve e quel che c'è – per la tangenziale di Tirano. Il peduncolo di quella di Sondrio – che avrebbe potuto esserci se nel post-calamità non fosse stato commesso l'errore di inserire il peduncolo che era solo il completamento della tangenziale insieme con il resto del progetto, ex novo, dell'intera 38 – può aspettare, presumibilmente e se tutte le cose vanno bene, il 2012 o 2022 per l'avvio dei lavori.

Complanare: OK anche se con 30 anni di ritardo, dopo quelle di Morbegno-Talamona, ad opera della C.M. unica, e quella di Berbenno ad opera soprattutto del Comune (La ciamiamo Via Bagiotti?)

Chi tornasse in Valle dopo un paio di settimane o poco più si troverebbe di fronte ad una, positiva, sorpresa. Grossomodo poco dopo l'Iperal vedrebbe sfrecciare auto o altri veicoli al di là del guardrail. Una vera e propria complanare, tutta in Comune di Castione, che arriva fino al confine del Comune di Sondrio, dove c'era il bivio per la Sassella. Diciamo 'c'era' in quanto adesso c'è un'ampia rotonda da cui si dipartono, a parte le direttrici est ed ovest della Statale 38, la strada per la Sassella e la complanare con funzione di gronda che riceve, o fornisce i flussi veicolari di tutta la parte commerciale, almeno quella sotto Castione. Arriva così in porto, in un certo senso, quello che era stato progettato negli ultimi anni '70. C'era allora la Comunità Montana unica della Valtelllina cui la legge aveva conferito grandi poteri. Era l'occasione per una certa autonomia. Lo capirono in pochi. Lo capirono anche gli altri, i più, ma dopo un certo tempo secondo lo schema della chiusura della stalla dopo che i buoi se ne sono andati. Si erano infatti accorti della fesseria fatta quando al posto dell'unica ne sortirono quattro senza più i poteri che aveva la maggiore. Usando i poteri di cui disponeva la C.M. dette l'incarico di progettare la SS38 al prof. Darios del Politecnico seguemdola in sede con una cooperativa di 15 geometri ex lege 285. Una operazione da manuale, da registrare in ambito non solo provinciale ma non solo nemmeno regionale. In un anno e mezzo infatti dalla delibera di incarico, per il progetto di una strada di oltre 100 km, andarono in appalto i primi due lotti, quello secolare del Tartano e la Sernio-Mazzo allora caratterizzata da un bello slalom la strada finendo sulla chiesa per cui si doveva girare di 90° in un senso e di altri 90° nell'altro. Doveva esserci al terzo posto la tangenziale di Sondrio ma la C.M. grande dovette farsi carico anche dei problemi dell'unica allora piccola, quella della Valchiavenna (galleria di Verceia ecc.).

Il progetto della tangenziale di Sondrio partiva dalla località 'La Cacciatora” in Comune di Castione, scavalcando la ferrovia per correre poi tra strada ed Adda sino poi a innestarsi sul viadotto attuale. La strada da Sondrio sino alla Cacciatora sarebbe diventata una sorta di complanare a pressocchè esclusivo servizio della zona commerciale. 18 miliardi il progetto, l'ANAS ne aveva 13, si è ridotto il percorso con l'intesa che poi, col nuovo esercizio finanziario vi sarebbe stata l'aggiunta dei 5. Come siano andate le cose non sappiamo e non serve neanche capire come siano andate. E' stata un'occasione perduta che oggi viene in parte recuperata. Solo in parte perchè la complanare si ferma dove finisce il Comune di Castione con un tratto di circa 950 metri in Comune di Sondrio necessario per allacciarsi a Viale dello Stadio
 

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