MODIFICHE AL CODICE AMBIENTALE

Soprattutto per quanto riguarda certi particolari tipi di rifiuti

Il Governo ha approvato, su proposta del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, uno schema di decreto legislativo che apporta un secondo stock di modifiche al Codice ambientale (decreto legislativo n.152 del 2006), specificatamente in materia di disciplina dei rifiuti. Si tratta di interventi tesi a recepire alcuni indirizzi in materia emersi nelle sedi delle Commissioni parlamentari, della Conferenza unificata ovvero provenienti dalla Comunità europea, con l’immediato obiettivo di chiudere numerose procedure di infrazione pendenti contro l’Italia. Gli interventi correttivi messi a punto affrontano pertanto, tra gli altri, i problemi riguardanti le terre e rocce da scavo, escluse, nel codice, dall’applicazione della disciplina dei rifiuti; quelli relativi alla nozione di “scarico diretto”, con il fine di evitare la compromissione delle risorse idriche sotterranee; riscrivono le definizioni in materia di rifiuti (la nozione prevista dal codice è stata censurata in sede comunitaria) con

l’introduzione delle nozioni di “sottoprodotto” e “materia prima secondaria”

maggiormente aderenti al dettato europeo e più coerenti con un livello elevato di tutela ambientale. Sul provvedimento, che è stato approvato in via preliminare, il Governo acquisirà il parere della Conferenza unificata e delle Commissioni parlamentari in duplice lettura.

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