Si agli ambientalisti, no all'orso

Le principali richieste al ministro dell’Ambiente Sergio Costa e nostra nota

Nostra nota
Pubblichiamo il comunicato degli animalisti, d'accordo in tutto meno un punto per via di una loro parziale dimenticanza. Vogliono infatti “tutela dei grandi carnivori” ma dimenticano la “tutela degli esseri umani” . Volendo anche quella di altri grandi animali, evidentemente per loro di serie B se non zeta: asini, muli, pecore e via dicendo le cui immagini sanguinolente per le carezze dell'orso abbiamo più volte viste.
In natura ogni soggetto può o avere ragione di altri o subire gli altri. Era così anche per l'orso, regolarmente cacciato tanto che la locanda a San Salvatore aveva nel menu “prosciutto di orso”. Oggi se ne vuole la tutela e ci dicono che non ci sono rischi. La pensava così anche quel trentino sostenitore degli orsi, informatissimo sul come ci si deve comportare incontrando il plantigrado, atleta da corsa in montagna. Intervistato in ospedale dove era stato portato per rimediare alle carezze dell'orso (che non aveva i piccoli) ha, guarda un po', cambiato idea. E che dicono lorsignori per le bestie che sbrana? “Gli allevatori mettano le reti” rispondono. A parte il fatto che in Val Poschiavo se n'è fregato della recinzione tripla il no è alla 'imposta orso”. La loro proposta è infatti una specie di imposta, il costo cioè di quelle recinzioni che senza l'orso in zona non ci sarebbero.
Che il rischio non sia grande è vero ma nessuno può escluderlo. Quanto al comportamento da tenere incontrandone uno due obiezioni. La prima riguarda il fatto che tutti ne siano a conoscenza. La seconda quante siano le possibilità che anche chi è informato sappia tenere sangue freddo comportandosi come fosse al Parco Bartesaghi di Sondrio. Aggiungasi che l'incontro potrebbe avvenire con un bambino, perdippiù abituato allo Yoghi dei cartoni animati.
La “tutela degli esseri umani” esclude la possibilità di convivenza con lgli orsi. Se li tengano loro che li hanno importati dalla Slovenia, da ben altro habitat, da ben altra densità di insediamenti umani.
GdS

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La nota delle Associazioni ambientaliste
AMBIENTE, FEDERAZIONE ASSOCIAZIONI ANIMALISTE A MINISTRO COSTA: “LOTTA AL BRACCONAGGIO, TUTELA DEI GRANDI CARNIVORI, RITIRO DEL DECRETO GALLETTI DI INCENTIVO AI DELFINARI, EMANAZIONE DELLA LEGGE ATTUATIVA PER TOGLIERE GLI ANIMALI DAI CIRCHI”

Una più efficace tutela penale degli animali, un’azione più incisiva contro il traffico di specie protette, uno “stop” senza se e senza ma al tentativo delle Regioni di riaprire la caccia ai grandi carnivori (lupi e orsi), la cancellazione del decreto Galletti che permette di “fare il bagno” con i delfini nei delfinari, emanazione del Decreto Legislativo per attuare la delega che già prevede la dismissione degli animali dai circhi. Sono le principali richieste al ministro dell’Ambiente Sergio Costa avanzate durante l’incontro dalla Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente, che raggruppa una cinquantina di organizzazioni protezioniste e ambientaliste.

All’incontro hanno partecipato i presidenti delle associazioni fondatrici - Enpa (Carla Rocchi), Lav (Gianluca Felicetti), Lega del cane (Piera Rosati), LE.I.D.A.A. (Michela Vittoria Brambilla), Oipa (Massimo Comparotto) - e di numerose organizzazioni associate o legate alla Federazione da patti di scopo, tra cui AAE, Gaia Animali e Ambiente, Earth, Anima equina, Animalisti Italiani e Lac.

“Siamo molto lieti di avere un interlocutore di cosi grande prestigio e competenza" – hanno precisato le associazioni. "Come ufficiale del Corpo forestale dello Stato, e poi dei Carabinieri, il ministro si è occupato a lungo di bracconaggio e traffico di specie protette, quindi sa benissimo quali dimensioni abbia il giro d’affari e quale ne sia la pericolosità, anche come fonte di finanziamento di altre attività criminali. Ci aspettiamo un forte giro di vite su bracconaggio e commercio illegale di animali o parti di animali. E’ a nostro avviso indispensabile rafforzare le norme sul delitto di uccisione di specie protetta ricomprendendo ovviamente non solo l’uccisione ma tutte le attività illecite su specie protette (la cattura, il commercio etc.) e prevedendo pene severe. Vanno inoltre respinti, con la massima fermezza, tutti i tentativi delle Regioni e delle Province autonome di indebolire la tutela dei grandi carnivori (e la tutela dell'uomo - ndr?) dall’emendamento al decreto applicativo della direttiva Habitat ai disegni di legge di Trento e Bolzano, le stanno provando tutte per poter catturare o uccidere lupi e orsi, negando decenni di politiche di protezione e ripopolamento. Non dimenticando la necessità di fermare i piani di eradicazione delle nutrie che sono adottati senza prendere in considerazione altre soluzioni".

“Un vero e proprio scandalo che chiediamo al ministro di eliminare subito – hanno aggiunto le associazioni – è il decreto Galletti del 20/12/2017: contro ogni evidenza scientifica e di buon senso, dà il via libera al nuoto con i delfini in cattività nei delfinari: un evidente “saldo di fine legislatura”, con il pretesto dell’”educazione e sensibilizzazione del pubblico”, a vantaggio dei privati che lucrano sui cetacei. Infine c’è la legge-delega 175/2017 che impone “il graduale superamento dell’utilizzo degli animali” nelle attività circensi. Chiediamo che la delega sia esercitata nei tempi indicati, cioè entro il 27 dicembre di quest’anno, preveda un censimento degli animali impiegati sotto i tendoni o comunque detenuti, ne vieti la riproduzione, stabilisca tempi certi e ragionevolmente ravvicinati per superarne l’utilizzo e stanzi risorse adeguate per gli animali che non è possibile reimmettere in natura”.

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