LE ALPI COME REGIONE MODELLO PER LA PROTEZIONE DEL CLIMA. LO VUOLE LA CIPRA

Le Alpi sono particolarmente colpite dal cambiamento climatico. La politica di oggi determinerà il clima che avremo tra cinquant'anni. Partendo da questo presupposto la CIPRA, Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi, chiede che la Convenzione delle Alpi adotti un piano d'azione per la protezione del clima. La CIPRA ha rivolto una richiesta in tal senso, inviando una lettera alle Ministre e ai Ministri per l'ambiente dei Paesi alpini e dell'UE, che si riuniranno l'8 e il 9 novembre prossimi ad Alpbach (Tirolo) in occasione della IX Conferenza delle Alpi.

I cambiamenti del clima previsti - come l'incremento delle temperature medie, l'aumento degli eventi meteorologici estremi e della siccità estiva o lo scioglimento dei ghiacciai - trovano nelle Alpi un territorio particolarmente sensibile. Già oggi se ne manifestano gli effetti sull'ambiente, sulla società e sull'economia. Ciononostante, nella Convenzione delle Alpi la protezione del clima non viene neppure citata e, nei protocolli di attuazione, i cambiamenti climatici e le conseguenti misure di prevenzione vengono trattati solo nel protocollo "Energia".

La CIPRA ritiene che il cambiamento del clima sia una delle più grandi sfide del XXI secolo e anche per questo motivo il clima è stato il tema centrale del Convegno annuale svoltosi quest'anno a Bad Hindelang in Baviera. In una risoluzione la CIPRA sollecita all'azione l'Unione Europea, gli organi della Convenzione delle Alpi, tutti gli Stati alpini, i Länder, le regioni, i cantoni e gli altri enti statali e non statali: occorre intensificare gli sforzi per la protezione del clima e sviluppare strategie sostenibili per affrontare le crescenti conseguenze derivanti dal cambiamento climatico.

La CIPRA è convinta che le Alpi - con le loro risorse di legno, acqua, sole, vento e geotermia - abbiano le potenzialità per diventare una regione modello per la protezione del clima, in grado di superare ampiamente gli obiettivi fissati dal Protocollo di Kyoto. La CIPRA propone perciò alle Parti contraenti della Convenzione delle Alpi di elaborare un piano d'azione per la protezione del clima. Tale piano, oltre alle strategie di prevenzione, dovrà comprendere anche strategie di adattamento ed essere corredato da concrete misure con relative scadenze di attuazione.

La CIPRA esorta inoltre ad utilizzare il grande potenziale di risparmio energetico disponibile. A tale scopo sono necessarie misure di politica finanziaria a livello nazionale ed europeo, come l'inclusione coerente dei costi esterni nei costi energetici, compresi gli oneri conseguenti al cambiamento climatico, nonché misure giuridiche, come ad esempio la definizione di standard minimi e programmi d'incentivazione.

La CIPRA suggerisce diverse misure di adattamento: per far fronte ai crescenti rischi dovuti ai pericoli naturali occorre, da un lato promuovere la capacità di compensazione della natura (protezione dei boschi naturali di montagna, individuazione di casse di espansione lungo i fiumi, riduzione dell'impermeabilizzazione delle superfici ecc.), dall'altro verificare le carte di rischio per i pericoli naturali nel territorio alpino, ed eventualmente redigerne di nuove. Dove necessario, si deve provvedere al cambiamento delle destinazioni d'uso. Tutti gli investimenti turistici a medio-lungo termine, inoltre, dovrebbero essere verificati sotto l'aspetto del cambiamento climatico.

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