INFRASTRUTTURE, L'ITALIA BLOCCATA DA BUROCRAZIA E INDECISIONI

Il rapporto del gruppo di studio promosso da Tremonti, verrà presentato in un seminario a porte chiuse della nuova associazione «Italiadecide», presieduta da Luciano Violante, cui partecipano esponenti di primo piano di entrambi gli schieramenti polit

L'Italia è un Paese bloccato, colpa della burocrazia e dell'incapacità di decidere da parte della pubblica amministrazione. Sono circa 60 gli impianti - cantierabili nel 2009 e nel primo semestre del 2010 - impantanati a causa di norme e codicilli che partono dalla Commissione europea, passano per i ministeri dell'Ambiente e dei Beni culturali e arrivano fino a Regioni, Province e Comuni. In tutto 18 miliardi di capitali esclusivamente privati (che possono sviluppare nell'arco di 3-6 anni investimenti globali per 27 miliardi), inchiodati al nastro di partenza.

A fare il punto della situazione è un corposo rapporto, nato da un gruppo di studio promosso dal ministro dell'Economia Tremonti, realizzato dal presidente dell'Impregilo Massimo Ponzellini che verrà presentato nel corso di un seminario a porte chiuse della nuova associazione «Italiadecide», presieduta da Luciano Violante, cui partecipano esponenti di primo piano di entrambi gli schieramenti politici, tra i quali Carlo Azeglio Ciampi, Giuliano Amato, Giulio Tremonti e Gianni Letta. «Le sette fatiche di Ercole» è intitolato il rapporto, che allude alle difficoltà per le grandi imprese a far partire i cantieri. Nelle secche una serie di grandi gruppi come Atlantia, Enel, Eni, Falck, Gavio, Impregilo e Terna.

Nell'elenco degli impianti bloccati, figurano impianti di stoccaggio del gas naturale, impianti eolici, la conversione di una centrale a carbone dell'Enel a Porto Tolle, centrali a biomassa, un rigassificatore, elettrodotti, impianti fotovoltaici e per la gestione dei rifiuti, raccordi autostradali.

Nella classifica di «chi blocca cosa», i prima linea c'è il ministero dell'Ambiente: in tutto 19 progetti incagliati per un valore di circa 6,1 miliardi. Al secondo posto ci sono 24 progetti fermi a causa di ostacoli amministrativi regionali, provinciali o comunali (spesso per la cattiva gestione della conferenza dei servizi) per 1,3 miliardi. Altri 11 progetti (per 2,4 miliardi) sono impantanati a causa di leggi regionali.

15 - Federutility

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