MOLA: (2a parte) Leonardo da Vinci, prodigiosa Mostra a Milano

MOLA: (2a parte) Leonardo da Vinci, prodigiosa Mostra a Milano

 

 

Siamo al punto 7 della sezione per argomenti

IL SOGNO

 

Leonardo da Vinci mi è divenuto improvvisamente trasparente». Ad aprire uno indizio era stata la lettura, tra i testi sul volo del nibbio del Codice Atlantico, uno “...nela prima ricordatione della mia infantia e mi parea che, esendo io nella culla, che un njbbio venissi a me e mi aprissi la bocha colla sua coda, e molte volte mi perchotessi con tal coda dentro alle labra...”. È la chiave che permette a Freud di proseguire a «psicoanalizzare» Leonardo, a ricostruirne la personalità come avrebbe fatto con uno dei suoi pazienti, “utilizzando i procedimenti propri dell’analisi, partendo cioè dai ricordi più remoti e dalle fantasie infantili”. Il risultato delle sue osservazioni convergerà in un piccolo libro, dato alle stampe alla fine di maggio del 1910 dall’editore Deuticke (Lipsia e Vienna) col titolo «Eine Kindheitserinnerung des Leonardo da Vinci», cui seguiranno nuove edizioni, con aggiunte, nel 1919 e nel 1923. Pubblicato nelle «Opere» di Freud (vol. 6), oggi «Un ricordo d’infanzia di Leonardo da Vinci». Ora questa analisi psicoanalitica ci porterebbe ancora molto avanti a noi basta ricordare il fascino che Leonardo ha nel tempo da parte di eminenti personaggi della scienza.

Poi rimangono i veri e propri sogni, come poter volare o camminare sull’acqua per cui è stata allestita in mostra una apposita sezione.

 

Punto 8 della sezione della mostra

REALTA’ E UTOPIA

 

Leonardo non conosceva in modo approfondito la “latina lingua” in cui erano scritti i trattati di Vitruvio e Leon Battista Alberti, invece gli fu di grande aiuto il MSS di Francesco di Giorgio, che è scritto in italiano. Egli non voleva competere con le utopie di Filarete e di Alberti e non ha lasciato una rappresentazione di una città ideale come quella del pannello di Urbino esposto in Mostra, Vi sono invece in mostra alcuni singolari disegni ideali: una ricostruzione di un mausoleo etrusco, una fortezza con anelli concentrici o a forma di stella e una fortezza di montagna. Poi idealizzò una Firenze a pianta decagonale. L'Arno la attraversava al centro con un percorso rettilineo. Negli anni del 1480 e nel 1490 ideò degli studi per una città a livelli sovrapposti, una con canali e un’altra in cui Milano viene divisa in 10 sezioni. Questi disegni riguardano più l'igiene urbana che lo stile architettonico ed in essi vi è anche una mancanza di compattezza architettonica. Ma In Francia Leonardo progettò un grande palazzo a Romorantin, di cui abbiamo non più che una spettacolare pianta di un singolo palazzo con, sembra, un cortile greco vitruviano, un palazzo gemello e un alzato. Leggiamo”Egli non fu mai impegnato come capomastro e molti dei suoi affascinanti disegni furono più esplorazioni di astrazioni architettoniche che progetti per edifici reali. Unica eccezione i numerosi disegni per il tiburio della Cattedrale di Milano eseguiti in occasione della sua partecipazione al concorso per la costruzione della copertura della grande crociera del malato domo.

riconosciuto, Henry_Howard, _XXII_conte_di_Arundel) è una raccolta di disegni e scritti di Leonardo da Vinci, comprendente 283 fogli databili tra il 1478 e il 1518, attualmente conservato alla British Library di Londra.)

Questo pensiero di Leonardo qui riportato dal codice Arundel compendia il pensiero del grande Maestro. Per Leonardo arte e scienza convergono ed è da qui il concetto fondente del sapere. L’unità del mondo naturale e artificiale, “senza distinzioni di specifici campi d’indagine”, si apriva davanti a lui in tutta la sua difficoltà. Leonardo però comprendeva l’immensità del suo ambito d’indagine, egli dubitò di poter dominare il tutto-. Inoltre leggiamo e riportiamo “La premessa era stata quella che assegnava alla pittura, intesa come scienza, un ruolo fondamentale dato che la pittura “è sola imitatrice de tutte l’opere evidenti in natura” e quindi con i suoi strumenti egli affronta i diversi campi d’indagine: disegno a sezioni trasparenti orizzontali per mostrare architetture e membra anatomiche, sezioni verticali per rappresentare la “gupola del cranio" e la cupola del Duomo di Milano definito “malato domo”. Le schematizzazioni per rappresentare nervi e vene somigliano ai disegni che raffigurano i moti dell’acqua in tutti i loro aspetti e, proprio in un disegno che ne raffigura i gorghi, egli paragona il “moto del vello dell’acqua” a quello dei capelli “che hanno due moti” anch’essi. Alla fine, tutte le osservazioni scientifiche confluiscono di nuovo nella pittura: i riccioli del San Giovanni Battista del Louvre hanno la stessa fluidità e lo stesso moto delle correnti sul “vello” dell’acqua".

 

 

 

Siamo al punto 9

LUNITA’ DEL SAPERE

 

“Siccome ogni regno in sé diviso è disfatto, così ogni ingegno diviso in diversi studi si confonde e si indebolisce” (Londra, British Museum, Codice Arundel, f. 180 verso. Il Codice Arundel prende il nome dal suo primo possessore riconosciuto, Henry_Howard, _XXII_conte_di_Arundel) è una raccolta di disegni e scritti di Leonardo da Vinci, comprendente 283 fogli databili tra il 1478 e il 1518, attualmente conservato alla British Library di Londra.)

 

Questo pensiero di Leonardo qui riportato dal codice Arundel compendia il pensiero del grande Maestro. Per Leonardo arte e scienza convergono ed è da qui il concetto fondente del sapere. L’unità del mondo naturale e artificiale, “senza distinzioni di specifici campi d’indagine”, si apriva davanti a lui in tutta la sua difficoltà. Leonardo però comprendeva l’immensità del suo ambito d’indagine, egli dubitò di poter dominare il tutto-. Inoltre leggiamo e riportiamo “La premessa era stata quella che assegnava alla pittura, intesa come scienza, un ruolo fondamentale dato che la pittura “è sola imitatrice de tutte l’opere evidenti in natura” e quindi con i suoi strumenti egli affronta i diversi campi d’indagine: disegno a sezioni trasparenti orizzontali per mostrare architetture e membra anatomiche, sezioni verticali per rappresentare la “gupola del cranio" e la cupola del Duomo di Milano definito “malato domo”. Le schematizzazioni per rappresentare nervi e vene somigliano ai disegni che raffigurano i moti dell’acqua in tutti i loro aspetti e, proprio in un disegno che ne raffigura i gorghi, egli paragona il “moto del vello dell’acqua” a quello dei capelli “che hanno due moti” anch’essi. Alla fine, tutte le osservazioni scientifiche confluiscono di nuovo nella pittura: i riccioli del San Giovanni Battista del Louvre hanno la stessa fluidità e lo stesso moto delle correnti sul “vello” dell’acqua".

 

decima parte

L'EREDITA' DÌ LEONARDO: GLI ALLIEVI, I SEGUACI E IL LIBRO DI PITTURA

 

Come nessun altro artista italiano del Rinascimento, Leonardo si dedicò a formulare regole e nozioni sulla pratica e la teoria dell’arte al fine di tramandarle sotto forma di insegnamenti alle generazioni successive di artisti. Compilato postumo alla morte del maestro dal fedele allievo Giovan Francesco Melzi, il Libro di pittura della Biblioteca Vaticana è un manoscritto illustrato che raccoglie in forma antologica le idee sull’arte che Leonardo aveva elaborato in appunti sparsi già dal 1490-92 circa. L’opera venne pubblicata a stampa solo nel 1651 ma il magistero contenuto nel Libro fu compreso già molto prima dai primi allievi che si avvicinarono a Leonardo al tempo dei suoi soggiorni a Milano.

 

La selezione di dipinti in questa sala mostra come i modelli figurativi elaborati dall’artista furono diffusi, quasi istantaneamente, attraverso le derivazioni e le copie eseguite dai suoi allievi, soprattutto quelli che si formarono all’interno della bottega milanese del Maestro: Marco d’Oggiono, Giovanni Antonio Boltraffio, Gian Giacomo Caprotti detto Salaì e forse Francesco Napoletano.

 

In alcuni casi i cosiddetti ‘leonardeschi’ tradussero in pittura le idee che Leonardo aveva lasciato solo su carta, come nell’esempio della Madonna del gatto. In altri casi, il riferimento alla composizione originale si nota nelle derivazioni dalla Vergine col Bambino e Sant’Anna, dal Salvator Mundi, dal San Giovanni Battista e dalla Leda. Particolarmente rilevanti furono le innovazioni introdotte da Leonardo nel campo della pittura di ritratto, immediatamente registrate nelle opere degli allievi qui esposte. La morte di Leonardo nel 1519 coincise con il rientro a Milano dalla Francia di una grande quantità di disegni, manoscritti e dipinti che, ereditati da Melzi e Salaì, nutrirono l’ispirazione di una nuova generazione di artisti.

 

Sezione X

DE COELO E MUNDO: IMMAGINI DEL DIVINO -

 

La concezione cosmologica di Leonardo, ovvero la sua interpretazione del mondo e dell'universo, va considerata in rapporto sia alla sua conoscenza di testi antichi e medievali (dall'aristotelico De coelo et mundo, che dà il titolo alla sezione e che Leonardo sembra aver direttamente compulsato in un'edizione dei primi anni del Cinquecento, al De Sphaera (1422) dei fratelli Dati, (di cui pare possedesse un manoscritto), sia alla cultura figurativa a lui contemporanea. La fine del Quattrocento vede la diffusione di preziosi incunaboli dei testi tolemaici paradigmatici (la Cosmografia e la Geografia), superbamente illustrati da tavole che non solo costituiscono un dichiarato precedente dei rilievi cartografici di Leonardo (che possedeva un Tolomeo (100-170 d.C. circa) e vi faceva spesso riferimento nei propri appunti) ma anche di realizzazioni artistiche vicine al suo ambito (si pensi al mappamondo rappresentato nel frammento bramantesco dell'Eraclito e Democrito o anche alla sua derivazione tardo-cinquecentesca, attribuita al Figino (1553-1608)).

 

Il disegno di Leonardo con la Veduta del bacino del Mediterraneo del 1515 circa, tuttavia, è già testimonianza di quanto la sua capacità di visualizzare e rappresentare il mondo, con finissima competenza idrografica e geologica, fosse in grado di travalicare le convenzionali illustrazioni delle fonti a lui note. Così, i pressoché coevi disegni paesaggistici che descrivono le sue drammatiche visioni delle forze naturali stravolte nel fragore di un diluvio, sebbene originatisi da una suggestione classica (un passaggio delle Metamorfosi di Ovidio (43 a.C.-18 d.C.) (su una prodigiosa tempesta marina, di cui uno dei fogli qui esposti reca chiara memoria), sconfinano poi in una trasfigurazione portentosa dell'inesorabile potenza della natura, che tanto affascinava, persino quando disastrosa, anche alcuni suoi celebri contemporanei, come Machiavelli (1469-1527) e Giovio (1483-1552).

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Finita la descrizione delle sezioni torniamo alla mostra nel complesso.

 

"MUOVESI L’AMANTE PER LA COS’AMATA COME IL SENSO ALLA SENSIBILE, E CON SECO S’UNISCE E FASSI UNA COSA MEDESIMA. L’OPERA È LA PRIMA COSA CHE NASCE DALL’UNIONE. SE LA COSA AMATA È VILE, L’AMANTE SI FA VILE."

LEONARDO DA VINCI

 

La mostra Leonardo a Milano Nell'anno dell'Expo Palazzo Reale decide una retrospettiva dedicata al genio universale, una delle anime indiscusse del Rinascimento e riconosciuto precursore di molte innovazioni tecniche del suo tempo e dei secoli successivi: Leonardo da Vinci.

A Palazzo Reale vanno in mostra moltissime opere a comporre un itinerario espositivo mai visto prima per il maestro di Vinci: dodici sezioni dedicate al disegno; al rapporto con l'antico; alla novità dei moti dell'animo; al confronto tra disegno, pittura e scultura; ai progetti utopistici; all'automazione e alla meccanica. Nulla sarà quindi lasciato di intentato per svelare sia il genio pittorico sia il genio scientifico di uno dei personaggi più famosi di tutta la storia umana.

Il percorso della mostra si comporrà di anche di tre delle sue macchine rivoluzionarie (il maglio battiloro, il carro automotore, il telaio meccanico); capolavori pittorici come Il San Gerolamo della Pinacoteca Vaticana e alcuni suoi codici originali; 100 disegni autografi di cui almeno 30 provenienti dal Codice Atlantico (altri sono provenienti dalla Biblioteca Reale di Torino, dal Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi, dal British Museum, dal Metropolitan Museum di New York, dalla Royal Library di Windsor, dalla Morgan Library di New York, dalla Fondazione Custodia di Parigi dal Louvre). La mostra Leonardo 1452-1519, ribadiamo, si compone delle seguenti sezioni tematiche

Il Disegno come fondamento.

Natura e scienza della Pittura.

Il Paragone delle Arti.

Il Paragone con gli Antichi.

Anatomia, fisiognomica e moti d’animo.

Invenzione e meccanica.

Il Sogno.

Realtà e Utopia.

L’unità del Sapere.

De coelo et mundo: immagini del divino.

La diffusione e la fortuna: dai leonardeschi al Trattato della Pittura.

 

Il Mito.

Inoltre la mostra cercherà di riportare Leonardo nei "suoi luoghi" in città a Milano; iniziative d'arte complementari quindi vedranno la luce nella Biblioteca Trivulziana alla Pinacoteca Ambrosiana, al Castello Sforzesco di Milano e nella Sala delle Asse sempre al Castello.

Infine Leonardo sarà anche posto a confronto con i suoi predecessori per capirne l'influenza che esercitarono su di lui e l'eredità che egli trasferì ai suoi epigoni in uno dei periodi storici più intensi per l'arte e per lo sviluppo del genio umano. Andranno quindi in mostra anche opere di Antonello da Messina, Botticelli, Filippino Lippi, Ghirlandaio, Verrocchio, Paolo Uccello, Antonio e Piero del Pollaiolo, Bramante, Della Robbia, Giuliano da Sangallo e altri.

La mostra Leonardo sarà curata da due dei maggiori storici dell'arte che si siano occupati del genio del Rinascimento: Maria Teresa Fiorio e Pietro Marani.La mostra Leonardo a Milano è organizzata dal Comune di Milano e da Palazzo Reale.

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Finita la descrizione delle sezioni torniamo alla mostra nel complesso.

"MUOVESI L’AMANTE PER LA COS’AMATA COME IL SENSO ALLA SENSIBILE, E CON SECO S’UNISCE E FASSI UNA COSA MEDESIMA. L’OPERA È LA PRIMA COSA CHE NASCE DALL’UNIONE. SE LA COSA AMATA È VILE, L’AMANTE SI FA VILE."

LEONARDO DA VINCI

La mostra Leonardo a Milano Nell'anno dell'Expo Palazzo Reale decide una retrospettiva dedicata al genio universale, una delle anime indiscusse del Rinascimento e riconosciuto precursore di molte innovazioni tecniche del suo tempo e dei secoli successivi: Leonardo da Vinci.

A Palazzo Reale vanno in mostra moltissime opere a comporre un itinerario espositivo mai visto prima per il maestro di Vinci: dodici sezioni dedicate al disegno; al rapporto con l'antico; alla novità dei moti dell'animo; al confronto tra disegno, pittura e scultura; ai progetti utopistici; all'automazione e alla meccanica. Nulla sarà quindi lasciato di intentato per svelare sia il genio pittorico sia il genio scientifico di uno dei personaggi più famosi di tutta la storia umana.

Il percorso della mostra si compone di anche di tre delle sue macchine rivoluzionarie (il maglio battiloro, il carro automotore, il telaio meccanico); capolavori pittorici come Il San Gerolamo della Pinacoteca Vaticana e alcuni suoi codici originali; 100 disegni autografi di cui almeno 30 provenienti dal Codice Atlantico (altri sono provenienti dalla Biblioteca Reale di Torino, dal Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi, dal British Museum, dal Metropolitan Museum di New York, dalla Royal Library di Windsor, dalla Morgan Library di New York, dalla Fondazione Custodia di Parigi dal Louvre). La mostra Leonardo 1452-1519, ribadiamo, si compone delle seguenti sezioni tematiche

Il Disegno come fondamento.

Natura e scienza della Pittura.

Il Paragone delle Arti.

Il Paragone con gli Antichi.

Anatomia, fisiognomica e moti d’animo.

Invenzione e meccanica.

Il Sogno.

Realtà e Utopia.

L’unità del Sapere.

De coelo et mundo: immagini del divino.

La diffusione e la fortuna: dai leonardeschi al Trattato della Pittura.

Il Mito.

Inoltre la mostra cercherà di riportare Leonardo nei "suoi luoghi" in città a Milano; iniziative d'arte complementari quindi vedranno la luce nella Biblioteca Trivulziana alla Pinacoteca Ambrosiana, al Castello Sforzesco di Milano e nella Sala delle Asse sempre al Castello.

Infine Leonardo sarà anche posto a confronto con i suoi predecessori per capirne l'influenza che esercitarono su di lui e l'eredità che egli trasferì ai suoi epigoni in uno dei periodi storici più intensi per l'arte e per lo sviluppo del genio umano. Andranno quindi in mostra anche opere di Antonello da Messina, Botticelli, Filippino Lippi, Ghirlandaio, Verrocchio, Paolo Uccello, Antonio e Piero del Pollaiolo, Bramante, Della Robbia, Giuliano da Sangallo e altri.

La mostra Leonardo sarà curata da due dei maggiori storici dell'arte che si siano occupati del genio del Rinascimento: Maria Teresa Fiorio e Pietro Marani.La mostra Leonardo a Milano è organizzata dal Comune di Milano e da Palazzo Reale.

 

Notizie a cura di CARLO MOLA

LEONARDO 1452-1519

Dal 15 Aprile 2015 al 19 Luglio 2015

LUOGO: Palazzo Reale Milano

Orari: lunedì dalle 14.30 alle 19.30; da martedì a domenica dalle 9.30 alle 19.30. Giovedì e sabato apertura prolungata fino alle 22.30 (ultimo ingresso un'ora prima della chiusura).

CURATORI: Pietro Marani, Maria Teresa Fiorio

ENTI PROMOTORI:

Comune di Milano - Assessorato alla Cultura

Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo

COSTO DEL BIGLIETTO: intero € 12, ridotto € 10

TELEFONO PER INFORMAZIONI: +39 02 0202

E-MAIL INFO: info@milanoguida.com

SITO UFFICIALE: http://www.mostraleonardodavinci.it/

 

|------------->>>   La prima parte all'indirizzo: http://www.gazzettadisondrio.it/cultura-spettacoli/04052015/mola-leonard...   <<<-------------!