Visto da Sondrio: Siria (e Papa), Roma (e Silvio), Sondrio (e Piazza Vecchia)

Cvd - come volevasi dimostrare

Visto da Sondrio con solita premessa. Non dal pulpito. Visto da lontano, indipendentemente dalla distanza. Da lontano per distacco, in modo disincantato, per essere neutrali, condizione prima per essere obiettivi, fattore essenziale per avere il rispetto, e l'affezione, dei lettori.

A Sondrio con lo sguardo ai tre punti cardinali della politica, quello internazionale sempre più condizionante nella travolgente globalizzazione, quello nazionale da sempre molto movimentato ma ora con aspetti del tutto nuovi, quello locale. In sintesi: Siria, Roma, Sondrio (Piazza Vecchia).
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Siria
Non é ancora stata posta la parola fine all'inconsulto proposito di dare la parola alle armi con una sberla al diritto internazionale, all'ONU e a quant'altro. Obama era partito male, anzi malissimo, con il suo staff di politica estera, soprattutto Mediterraneo e Medio Oriente, che si meriterebbe una trasferta. Due le ipotesi: o sull'Atlantico (Maine) a pescare oppure sul Pacifico (Oregon) a coltivare patate. In ogni caso togliergli l'incarico di occuparsi di politica, quantomeno di quella estera. Per l'interna se continuano a fare guasti sono a casa loro.
Vale infatti su Obama il giudizio di Carlo Panella durante l'efficace trasmissione de La7 “Omnibus” “Bravo in politica interna ma in politica estera è un disastro”. Gli hanno salvato la faccia per fargli dire che Assad è stato costretto a cedere dovendo distruggere le armi chimiche. Nella realtà i bombaroli questa volta hanno fatto, per fortuna, flanella su tutta la linea.
Cameron, dimentico della fine di Blair, a Londra si è preso una musata terribile dal suo stesso Partito che valutava le conseguenze di un intervento militare.
A Hollande in quel di Parigi non pareva vero di sostituire gli inglesi nell'intimità con gli USA, ma si é preso anche lui la musata. Obama, pur dicendo che non sarebbe stato necessario, col passo del gambero ha detto di rimettersi al Congresso.

IL PAPA. E a quel punto è venuta fuori una figura gigantesca, Papa Francesco. Su due piani:
a) da un lato la mobilitazione mondiale con il digiuno per la pace proposta, e accettata, da tutti senza distinguo di religione, di credo, di etnia. Un impatto impressionante sull'opinione pubblica, un deterrente quindi per i bombaroli alla Rumsfeld o alla Sarcozy-Blair-Cameron
b) dall'altro una discreta, quasi silenziosa ma prorompente campagna diplomatica attraverso in particolare i Nunzi Apostolici
Non saranno contenti presidenti, amministratori delegati, azionisti delle aziende belliche né per quanto detto dal Papa – in sostanza che si voleva passare la parola alle armi per farne e venderne altre! - né, ovviamente, del fatto che, salvo peraltro ormai imprevedibili sorprese, bisogna rimettere nel cassetto le bozze di nuovi contratti per i costosissimi missili destinati a sostituire quelli che avrebbero dovuto essere sparati da quelle parti.
I lettori converranno che quanto in proposito abbiamo scritto a suo tempo è risultato pienamente confermato dall'evoluzione della vicenda.
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Roma
Iniziamo questa seconda parte con la frase finale della prima: “I lettori converranno che quanto in proposito abbiamo scritto a suo tempo è risultato pienamente confermato dall'evoluzione della vicenda”.
Non ci ripetiamo. Semmai rimandiamo all'articolo del 2 agosto, leggibile negli “Editoriali” o comunque all'indirizzo riportato in calce (x) dal titolo “Visto da Sondrio: la condanna di Silvio” e all'altro, del 22 agosto, “Visto da Sondrio: la quadratura del cerchio”, indirizzo in calce (y).

UNA IPOTESI DI SOLUZIONE. Una sola aggiunta. Fra tutte le vie esplorate dagli analisti non é comparsa quella che, appena enunciata, sarebbe stata sbattuta nel cestino. Anche adesso magari, ma sarebbe una scappatoia non da poco. In due parole, e a parte l'iter per arrivarci: i Ministri PdL rimettono “il mandato politico” a chi glielo ha dato, ovvero il PdL. Il Partito, è stato dichiarato, in presenza di un voto di PD, 5Stelle e SEL insieme, considera questo atto rottura della maggioranza. Invita però i Ministri, per le ragioni esposte dal Premier Letta, a stare al loro posto. Il PdL, uscito dalla maggioranza, non passa però all'opposizione ma mantiene l'impegno sul documento programmatico che è stato alla base della fiducia a Letta. Si concilierebbero, sia pure in modo rocambolesco, le diverse esigenze. Meglio però una soluzione rocambolesca rispetto a nessuna soluzione come suggerisce lo spread, incalzato e superato da quello spagnolo..

(x) http://www.gazzettadisondrio.it/editoriali/02082013/visto-sondrio-condan...

(y) http://www.gazzettadisondrio.it/politica/22082013/visto-sondrio-pd-pdl-q...

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Sondrio – Piazza Vecchia

La vicenda.  Sede di Confindustria in Piazza Vecchia. Polemiche forti di opposizione e commercianti in particolare per la giravolta compiuta rispetto alla posizione unanime, Sindaco compreso, del Consiglio Comunale a maggio. Allora era stata infatti ribadita la destinazione commerciale dell'immobile “tettoia”. Interventi sulla stampa e dichiarazione del Sindaco sulla legittimità di una destinazione ad uffici, meglio comunque del non averci dentro niente. Rinvio della discussione alla competente commissione “presenti i tecnici”.

- La Commissione.   E così mercoledì 4 la Commissione si insedia, nomina il suo Presidente e Vicepresidente (entrambi di maggioranza; lontani i tempi in cui la maggioranza DC decideva, trattandosi di organi del Consiglio e col rapporto di voti rispettato, una Presidenza per ogni Gruppo consigliare sino alla concorrenza del numero di commissioni...).
Non c'era il Sindaco nonostante l'importanza dell'argomento, le 2000 firme rccolte, il precedente della scelta di maggio. Sindaco però – lo diciamo amabilmente con nota non polemica ma di constatazione – alquanto refrattario alla materia, così come per fare un esempio e con altra constatazione,  sensibilissimo ad altre tematiche come ad esempio la qualità della vita. C'era l'assessore.

- Il dibattito- due punti. Parola subito ai tecnici. Brevissimo l'intervento: per loro va bene così in base alla normativa vigente. Si apre la discussione. Non seguiamo cronisticamente l'andamento dei lavori per non annoiare. Andiamo ai due punti che contano.

Uno è il metodo. Lamentele – dura quella del capogruppo del PD, autocritico, di fatto, nei confronti del Sindaco e comunque della maggioranza visto che si è ribaltata una decisione senza coinvolgere nessuno. Mezze scuse le chiede l'assessore della materia Morelli per non avere portato prima il problema in commissione. Per la verità excusatio non petita. Non deve scuse. La costituzione della commissione e la convocazione – artt. 15 e 19 del regolamento – non competono a Sindaco o assessori ma al Presidente del Consiglio Comunale. Non è dato di sapere se fosse stato informato o meno dell'esistenza di questo problema, ma in ogni caso si tratta di affare interno dei consiglieri, questione di carattere politico e quindi non entriamo nel merito.

- Il secondo ha natura urbanistica. Il secondo punto ha invece carattere propriamente di carattere urbanistico non per quello che è scritto ma per quello che avrebbe dovuto essere scritto, punto oggetto di valutazioni discordi in sede di dibattito. Le carte parlano, la destinazione lì deve essere “Terziario commerciale”. Omettiamo l'analisi che porta a una conclusione univoca perchè non è il compito di un giornale il farlo. Questo vedano amministratori ed eventualmente la sede giurisdizionale.

- Il problema di carattere generale è un altro.
- Chi ha deciso che lì deve esserci “Terziario commerciale”? Il Consiglio Comunale.
- Quali sono i compiti di personale e degli amministratori? Ai primi la gestione, ai secondi gli indirizzi.
- Chi ha scritto “Terziario commerciale” cosa intendeva? Nel dubbio esiste un Istituto, l'interpretazione autentica. Si va e si delibera. Cosa e come?
- “Il Consiglio nel sottoscrivere tale dizione intendeva rendere possibile l'una e l'altra” (risposta a).
- “Il Consiglio nel sottoscrivere tale dizione intendeva specificare che si trattava di quel settore del Terziario che attiene al commercio” (risposta b).
Ciò fatto si faceva una cosa pressochè sconosciuta in Comune di Sondrio rispetto agli altri Comuni della provincia ovvero 'un atto di indirizzo' ai tecnici perchè procedessero conformemente.

- La norma regionale. Nel caso della risposta a scatta però – come osservato nel dibattito – la norma regionale relativa alla possibilità di cambio di destinazione d'uso senza bisogno d'altro. Anche questo è terreno non proprio del tutto solido perchè la destinazione d'uso nel caso di cui sopra è frutto di operazione negoziata.

- Flussi. S'è anche detto nel dibattito che non saranno 600 mq commerciali a cambiare le sorti della città di Sondrio. Ne possono bastare 50. Il problema non è il quantum ma magari urbanisticamente l'attrattività. E' la dinamica dei flussi che condiziona, nel bene o nel male, lo sviluppo. Purtroppo gli amministratori si trovano con un Piano di Governo Territorio (PGT–cosmesi) in un quadro di troppo basso profilo particolarmente per il Centro Storico che ivi tutela non trova in carenza di strategia. Anche per lo stesso problema tettoia.

- E ora? Cosa fatta capo ha? Probabilmente sì, TAR permettendo. Così fosse non va perso comunque il punto di fondo che è la vitalità dell'asta Dante-Beccaria sino al muro in fondo alla Piazza, salvo errore casa Chiaravallotti. Una porzione di spazio è rimasta e in collaborazione fra Comune e Confindustria andrebbe sviluppata l'operazione calamita, tale da richiamare afflussi, coinvolgendo anche le zone contermini.
In che modo?
Il modo ci sarebbe, ma queste sono opinioni personali. Molto meglio un concorso di idee, sempre che si riescano a mettere in maniera adeguata, non tecnicistica ma con vero respiro urbanistico. Potrebbe perfino essere – volo pindacico o salto di qualità – la stessa categoria mercantile a bandirlo, sia pure d'intesa con il Comune.
 

 

a.f.
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